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Prima dell'inizio di ogni spettacolo teatrale, gli attori hanno la consuetudine propiziatoria di stringersi in cerchio e di ripetere per tre volte, ad alta voce, la parola 'Merda'. Se il pubblico in sala, in attesa dell'imminente apertura della scena, si zittisse un minuto, sicuramente li sentirebbe, e, forse, si interrogherebbe sul perche' di una tale entusiastica richiesta di escrementi.

Oggi il vero motivo e' ignoto agli stessi attori. In generale sperano che grazie a tale invocazione tutto fili liscio durante la loro performance, ma, chiedere un sacco di cacca per evitare una figura di merda appare perlomeno strano.

Allora da cosa nasce questo rituale? E perche' le feci portano tanta fortuna agli attori? 

Ai nostri giorni, salvo per chi opera in campo agricolo, è difficile comprendere quanto la merda sia propizia, ma, fino agli inizi del secolo scorso, la ragione, per chi di teatro viveva, era evidente.

Proviamo a ragionare come un impresario teatrale del 700. Il successo di uno spettacolo si misurava, non differentemente da oggi, dal numero di spettatori, quindi da un teatro pieno. E come ci andavano i nostri antenati a teatro? Con le loro carrozze naturalmente, le quali li scaricavano  di fronte al teatro e poi ripartivano.

(pazienza, ci siamo quasi!)

E chi  trascina le carrozze? Semplice, un numero variabile di cavalli. E cosa ci lasciano i cavalli per farci sapere di essere passati da qualche parte? Esatto, della Merde!

Ed ecco quindi svelato l'arcano: il numero di spettatori, e di conseguenza il livello degli incassi di uno spettacolo, è direttamente proporzionale alla quantità di cacca equina, che lo spettatore ritardatario dovrà attraversare entrando a teatro.

Ora che finalmente conosciamo le ragioni di questo rito teatrale, ci si chiedera' perche' gli attori non dicano semplicemente "spettatori, spettatori, spettatori' o al limite 'carrozze, carrozze, carrozze". Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a degli psicanalisti, ma io preferisco Merda, ha tutto un'altro gusto.