i remake televisivi... funzionano?

A volte ritornano.
Le serie TV e i personaggi del passato, ogni tanto, vengono rispolverati, riadattati, re-inventati e riproposti sotto una nuova veste. Non sempre funziona.
Alcuni esempi:
  • Magnum P.I. | 1980-1988 > 2018 ad oggi
  • Hawaii Five-0 | 1960-1980 > 2010 ad oggi
  • MacGyver | 1985-1992 > 2016 ad oggi
  • Ironside | 1967-1975 > 2013 (reboot chiuso dopo il primo episodio)
  • Kojak | 1973-1978 > 2005 (reboot chiuso dopo la prima stagione)
  • Battlestar Galactica | 1979 > 2005-2009
  • Charlie's Angels | 1976-1981 > 2011 (reboot chiuso dopo quattro episodi)
  • Inspector Morse | 1987-2000 > Endeavour (aka Il giovane ispettore Morse) | 2013 ad oggi
... e molti, molti altri come la Donna Bionica, Supercar, Wonder Woman, le Streghe, Melrose Place, Fantasy Island, La Famiglia Addams, Dallas...
Ci sono le dovute differenze:
Battlestar Galactica (2005-2009) è una serie di fantascienza, tra le migliori che io abbia visto. Raro esempio di reboot che supera, e di gran lunga, la serie alla quale si ispira... anche perchè la prima era una buona idea, ma fallita in fretta e senza lasciare tracce particolari nella memoria. In questo caso, la serie precedente è solo un pretesto per qualcosa di totalmente nuovo, ben pensato, ben realizzato e adatto ai tempi.
Endeavour (dal 2013) è una serie crime "molto inglese" ambientata negli anni tra il 1969 e il 1976. Essendo un "prequel", la storia "cambia"... cambia il periodo storico ('60 '70) e cambia il protagonista (lo stesso investigatore, ma alle prime armi e con ruoli, situazioni, possibilità diversi). Con attori, ambientazioni e realizzazione di qualità, la serie si mette in parallelo e non in contrasto-paragone con la precedente.
MacGyver (dal 2016) "copia" stile e dinamica della serie precedente puntando sulle avventure del "figlio", con un cast giovane che punta ai giovani (che neanche conoscono il predecessore).
Molti reboot falliscono tragicamente, altri sopravvivono, ma con successo decisamente inferiore ai predecessori. Difficilmente sono all'altezza del "nome" che portano. Perché?
Beh... forse, la prima domanda dovrebbe essere: perchè fanno il reboot? Nostalgia e voglia di atmosfere vintage? Carenza di idee? Strategia di cattura?
In realtà... il riferimento serve solo ad attirare pubblico con la promessa di una versione rielaborata delle vecchie indimenticabili emozioni. Se quel modello ha funzionato prima, potrebbe funzionare ancora... quindi un copia-incolla in chiave "moderna" dovrebbe far contento il pubblico... no?
Si piazza il "nome" ed è fatta! Senza neanche troppa fatica.
Ma si dai! Se non abbiamo idee e ci ritroviamo solo con una manciata di sceneggiature, giusto per qualche episodio poco avvincente... basta prendere un soggetto di successo, gli piazziamo dentro degli attori bellocci e senza particolare personalità, ricreiamo un'ambientazione più "stilosa"... e ammorbidiamo tutto per piacere a tutti!
Per strategia o per incapacità, si arriva sempre ad appiattire tutto ed essere omogenei. Un modo (povero) per raggiungere ogni tipologia di spettatori... senza rischiare e senza esagerare in nulla. Così si arriva a un prodotto... ma "medio"... ma copiato... ma copiato male... ma annacquato. Nessuna traccia del fascino originale dei predecessori.
Alla base di tutto questo c'è una necessità malata di inondare il mercato... che non è più il piccolo mondo con poche offerte e misurati canali di una volta... quando bastavano la sensualita delle Charlie's Angels o il carisma di Magnum PI.
Oggi, lo spettatore naviga in un oceano di proposte e guarda serie intere in un giorno, scegliendo tra piattaforme ondemand e tantissimi network disponibili... addenta, divora, digerisce o vomita in fretta... e poi, ha di nuovo fame.
Per soddisfare "fame" e "fretta" del pubblico, alcuni realizzatori ricorrono al riciclo-reboot come rete a strascico... senza fare troppa fatica e sperando di limitare il rischio di insuccesso. Per prendere più pesci possibile, la rete deve essere enorme... e tutto deve essere livellato per non dare fastidio a nessun pesce.
Vista la percentuale altissima di fallimenti, sembra facciano fatica a capire che per riproporre un vecchio successo bisogna essere capaci di ricostruirne l'identità, con impegno e senza compromessi... oppure, rinunciare.
La memoria del successo passato non basta.

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