curiosità su | usanze e gestualità (parte II)

◼ Versare il vino con la mano dell'assassino

Quando si versa il vino ad un ospite, si dovrebbe sempre tenere la mano sopra la bottiglia... cioè inclinare la mano destra verso sinistra (all'interno) e non verso destra (all'esterno) coprendo la mano.
In antichità, quando si voleva evvelenare qualcuno, si nascondeva il veleno nell'anello e si versava il vino "al contrario", nascondendo la mano e permettendo alla polvere di scivolare nel bicchiere.
Per questo motivo alcune persone chiamano "mano dell'assassino" o "gesto del traditore"... o, semplicemente si indispettiscono... se si vedono servire il vino con la mano girata sotto la bottiglia.

◼ Sigaretta del soldato

Fumare una sigaretta tenendola all'interno del palmo della mano è un gesto che si è diffuso dopo la prima guerra mondiale.
I soldati al fronte avevano imparato a nascondere la sigaretta per non far vedere ai cecchini, di notte,  il luccichio dell'estremità che bruciava... ed essere colpiti. Puntare al punto incandescente della sigaretta era un modo perfetto per colpire alla testa.
Nel dopoguerra era facile riconoscere un reduce per l'abitudine a fumare in quel modo inusuale. Dopo il trauma della guerra era difficile lasciare quell'abitudine.

◼ Micio, micio

Una delle ipotesi sull'origine della parola micio, per chiamare un gatto, sostiene che derivi da mucio, derivato da mūsiō è coniato su mūs... che vuol dire topo.
Visto che i gatti servivano per cacciare i topi, era abitudine dare l'allarme al felino e spronarlo a catturare la preda urlando musio! Letteramente "lì c'è il topo" o "prendi il topo".
Col tempo divenne un modo per richiamare il gatto e prese la forma definitiva "micio".

◼ Ciao

Saluto che avrebbe origini veneziane.
Nasce come segno di ossequio col significato di "servo tuo"... nel senso di non avere conflitti e ostilità nei confronti dell'altro, quindi, paragonabile all'inchino.
Si parte da "s-cia(v)o" (non "sciavo" come con gli sci, ma "s"+"ciavo"... con la "v" poco accennata) per arrivare a "ciao".

◼ Il gatto nero che attraversa la strada

Nel medioevo si credeva che le streghe potessero tramutarsi in gatto. Essendo oscure e legate alla magia nera... naturalmente il gatto doveva essere nero.
Il loro modo per catturare vittime umane di passaggio era quello di camuffarsi (da gatto) e tracciare un'area "magica" sul terreno come trappola. L'attraversamento del gatto nero veniva ritenuto il bordo del cerchio stregato, oltre al quale si rimaneva imprigionati in balia della megera.
Evito commenti personali sui superstiziosi... per educazione.


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