Caro Ctrl+Z, ti scrivo...
Come il telecomando per cambiare canale o brano musicale, come i tasti Pausa-Avanza-TornaIndietro delle televisioni moderne, come gli SMS,… anche il Ctrl+Z (o undo o cancella modifica o mela+Z) ha cambiato inesorabilmente la mia vita.
Una funzione utile, anzi indispensabile, per correggere errori o sviste, per riformulare o ripartire da una fase precedente, per provare, valutare e tornare sui propri passi.
Una funzione utile, anzi indispensabile, per correggere errori o sviste, per riformulare o ripartire da una fase precedente, per provare, valutare e tornare sui propri passi.
Altri tempi, che ormai sembrano preistoria, quando, all’università, disegnavo a china sui fogli di carta da lucido e, se sbagliavo o se la lametta per grattare non bastava a riparare il danno, mi toccava buttar via tutto e ripartire da zero... con fogli nuovi e ore di lavoro da ripetere.
Ora, non potrei vivere senza Ctrl+Z per realizzare progetti o scrivere testi o compiere qualsiasi operazione al computer.
Eppure, qualcosa di buono me lo sono perso. Me ne rendo conto quando disegno a mano libera oppure quando costruisco o riparo qualcosa.
Grazie a Ctrl+Z ho certamente guadagnato in tempo, qualità, pulizia, ordine… sacrificando però un po’ di capacità nel gestire l’errore e dover elaborare la soluzione.
Eppure, qualcosa di buono me lo sono perso. Me ne rendo conto quando disegno a mano libera oppure quando costruisco o riparo qualcosa.
Grazie a Ctrl+Z ho certamente guadagnato in tempo, qualità, pulizia, ordine… sacrificando però un po’ di capacità nel gestire l’errore e dover elaborare la soluzione.
Un concetto terribilmente fuori moda, lo so... ma, quella sensazione di disperazione, rabbia, scoramento... mi manca.
Era un momento, anche lungo, che mi obbligava a comprendere perché avessi sbagliato e come o cosa avrei potuto fare per non sbagliare. Mi manca… perché scatenava energie nascoste per analizzare, reagire, risolvere… oppure accettare la sconfitta e ricominciare… imparando, cercando di migliorare e allenandomi a non ripetere l’errore.
Era un momento, anche lungo, che mi obbligava a comprendere perché avessi sbagliato e come o cosa avrei potuto fare per non sbagliare. Mi manca… perché scatenava energie nascoste per analizzare, reagire, risolvere… oppure accettare la sconfitta e ricominciare… imparando, cercando di migliorare e allenandomi a non ripetere l’errore.
Comunque, grazie Ctrl+Z che mi togli quotidianamente da mille impicci!
Ma... ringrazio anche quelle obsolete e incomprensibili pratiche medievali con cui sono cresciuto… come le notti passate al tecnigrafo con la lametta pronta a grattare… come i fogli accumulati nel cestino, col bianchetto pronto, per scrivere, riscrivere e scrivere ancora fino a guadagnare l’agognata “bella copia”… come le scritte fatte a mano col supporto del righello e segni a matita che delineavano guide e contorni per non sbordare o non sbagliare la posizione.
Pratiche barbariche che trasformavano ogni sbaglio in una piccola lotta per la sopravvivenza.
Ma... ringrazio anche quelle obsolete e incomprensibili pratiche medievali con cui sono cresciuto… come le notti passate al tecnigrafo con la lametta pronta a grattare… come i fogli accumulati nel cestino, col bianchetto pronto, per scrivere, riscrivere e scrivere ancora fino a guadagnare l’agognata “bella copia”… come le scritte fatte a mano col supporto del righello e segni a matita che delineavano guide e contorni per non sbordare o non sbagliare la posizione.
Pratiche barbariche che trasformavano ogni sbaglio in una piccola lotta per la sopravvivenza.
Sarà che all’epoca non c’era Lost e neanche The Walking Dead… serie TV che offrono l'illusione di poter cancellare un'intera vita e ricominciare.
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